Ricevo regolarmente la newsletter di AGAPEforlife, un’associazione che si occupa di fornire spunti di riflessione e crescita personale.
Cito direttamente dal loro sito: propone degli spunti per accrescere la conoscenza di “se stessi” e soprattutto per riscoprire la BELLEZZA DELLA VITA! AGAPEforlife e’ musica per aprire il cuore, letture per riflettere sull’unicità dell’esistenza, esercizi per armonizzare il corpo e la mente riportando ogni essere umano a riscoprire il proprio vero valore universale. Ci occupiamo anche di ricordare all’essere umano il vero legame di rispetto, equilibrio e valore con la Madre Terra.
Leggo sempre i loro suggerimenti con attenzione e interesse, ma potete immaginare l’emozione che ho provato quando mi sono resa conto che il libro suggerito a luglio era “Seconda navigazione”!?
Giudicate voi, leggendo la mail sotto, che ricopio integralmente.
Cari amici e amiche di AGAPEforlife,
questo è il tempo di scoprire l’essenza della vita, è il momento di “sentire con il cuore” e muoversi nella direzione del nostro personale sentimento. Non è più il momento di affidarsi solo alla lettura, ma di comprendere intimamente ciò che ci arriva dalla stessa… è il momento di portare a noi il vero senso della vita.
Siamo in piena estate, ed abbiamo deciso di suggerirvi l’ascolto di questo video, da “sentire” ad occhi chiusi, perché va fatto arrivare alla nostra essenza, si tratta della composizione di Roberto Cacciapaglia, OCEANO,vi invitiamo quindi a cliccare AGAPEforlife e lasciarvi trasportare dalle emozioni che si scateneranno dentro di voi, dentro il vostro oceano personale.
E’ pura magia pensar che questa musica, insieme ad altre dello stesso autore, hanno, in una notte tempestosa guidato l’anima di Donatella Moica, la quale all’alba del giorno seguente aveva già tutto in testa il romanzo che avrebbe voluto scrivere e che ha intitolato, “SECONDA NAVIGAZIONE, pubblicato da EDIZIONI DELLA MERIDIANA.
Già il titolo è una scoperta, questi due termini sono presi dal linguaggio marinaresco e indicano “quella navigazione che si intraprende quando cadono i venti e la nave rimane ferma: in tale circostanza si deve por mano ai remi, e in tal modo, con la forza delle braccia, si esce dalla situazione prodotta dall’incombere della bonaccia.” Quanti di noi si trovano a fare i conti con questa metafora? Quanti di noi cercano una seconda possibilità? e se ci fosse?
Quando cala il vento, ovvero i nostri sintomi ci fanno inciampare siamo costretti a fermarci. Quel momento va colto come un’occasione. Possiamo andare avanti con le nostre forze, scoprire e tirar fuori tutte le nostre risorse e costruirne delle nuove.
Anche la vita dei protagonisti del romanzo è “in stallo”…i loro sentimenti di intrecciano, Alice con la sua rabbia e i suoi sensi di colpa, Sasha che sembra avere tutto, successo e denaro ma….e Carmen che tutti hanno giudicato per quello che ha fatto. Sullo sfondo, tra passato e presente altre facce, altre anime ..e poi il vero grande protagonista IL MARE che come le note delle sue onde, lui che non si stanca mai, è sempre lì, pronto ad accogliere, pronto a sfidare, pronto a togliere e a dare…
DA PAG. 136
“Forse ha ragione, Sasha. Ma è molto più facile perdonare gli altri per errori commessi che noi stessi. Non c’è pena peggiore di quella che ci infligge il nostro tribunale interiore…non si scappa. Non c’è via di fuga quando si decide che ci si deve punire per un reato commesso.” “Lo so bene”, rispose lui, ” e se sapessi come se ne esce sarei il primo a farlo”.
“Qual’è la sua pena?” figli chiese Alice.
“L’assenza della musica.E’ sempre stata la mia ragione di vita. Darei qualsiasi cosa per riaverla.”Aveva la voce rotta e Alice gli prese una mano.Era la prima volta che lo toccava.
…..Sono qui per un motivo. Sto solo aspettando il coraggio e la forza…
“La sta aspettando dal mare?” chiese lei.
“Si, credo proprio di si. Anche se non capisco per quale ragione. Non ho mai avuto un gran rapporto con il mare, non so nemmeno nuotare molto bene..” e rise cercando di alleggerire le parole.
“Il mare è un po’ come la vita. Cresciamo dentro l’acqua del ventre materno ed è quello il nostro primo universo. Staccarcene, alla nascita è un vero trauma. Quando i neonati vengono immersi le prime volte in mare hanno una espressione di godimento. E’ normale Si ricordano di quando stavano entro la pancia della mamma. Quando iniziamo a crescere, il mare ci sembra immenso, senza fine, senza confini. Ci fa paura, ma ci attrae. Dopo impariamo a nuotare. Ci vengono indicati i pericoli: allontanarsi troppo da riva, scogli affioranti, correnti, onde..E anche se veniamo messi in guardia, noi, quei pericoli, li dobbiamo affrontare e qualche volta sono così dolorosi da lasciare tracce per sempre. Ecco perché, quando ci sembra di essere a una svolta fondamentale e sentiamo il bisogno di scappare, si ha bisogno di venire a rilassarsi al mare e gli sorrise.
“Forse ha ragione” e rimase in silenzio per un po’. “Lei sembra saperla lunga..”
BUON ASCOLTO! BUONA LETTURA! BUONA COMPRENSIONE E…..Buona Vita!!!!